Dott. Mario Talloru, specialista in Urologia - Andrologia,
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Una " s e g n a l a z i o n e " alle donne giovani, sessualmente attive.
Consultati i familiari, le amiche e/o il Medico curante (magari telefonicamente) assumono antibiotici per uno o due giorni, quasi sempre con regressione e/o scomparsa della sintomatologia e conseguente convinzione di essere guarite.
Dopo qualche tempo (settimane o mesi) il quadro clinico si ripresenta pressochè sovrapponibile.
Nuova assunzione dello stesso antibiotico (variato nei successivi episodi) e nuova scomparsa dei sintomi.
Quando gli episodi si ripresentano più ravvicinati nel tempo, con sintomatologia sempre simile, anche se talora attenuata, la paziente intuisce che il problema è forse più complesso per cui, consigliata dal Medico curante, si rivolge allo specialista Urologo, che, dopo aver indagato attentamente sugli episodi similcistitici, alla luce anche della sua attività sessuale, può valutare possibili corrispondenze temporali fra un rapporto sessuale completo e l'inizio dei disturbi urinari.
Spetta quindi all'Urologo eseguire le indagini cliniche per scoprire la vera causa, talora misconosciuta per l'eccessiva fretta di eliminare i sintomi senza aver eseguito i fondamentali accertamenti mirati (esami culturali delle urine e del secreto vaginale, con tamponi vaginale e uretrale preceduti da un'accurata visita ginecologica, con valutazione del pH vaginale).
Sarà poi ulteriore compito dell'Urologo convocare il partner (se unico) per visita ed accertamenti clinici quali il tampone uretrale e l'esame fisico-chimico (con valutazione in particolare del pH spermatico) e la cultura dello sperma per la ricerca di possibili agenti infettanti.
Spetta quindi all'Urologo eseguire le indagini cliniche per scoprire la vera causa, talora misconosciuta per l'eccessiva fretta di eliminare i sintomi senza aver eseguito i fondamentali accertamenti mirati (esami culturali delle urine e del secreto vaginale, con tamponi vaginale e uretrale preceduti da un'accurata visita ginecologica, con valutazione del pH vaginale).
Sarà poi ulteriore compito dell'Urologo convocare il partner (se unico) per visita ed accertamenti clinici quali il tampone uretrale e l'esame fisico-chimico (con valutazione in particolare del pH spermatico) e la cultura dello sperma per la ricerca di possibili agenti infettanti.